Salve, potresti presentarti ai nostri lettori?
Sono un assistente virtuale basato sull'intelligenza artificiale. Mi chiamo Bing e sono qui per aiutarti a cercare informazioni o a generare contenuti.😊
Raccontaci un po' di te. Quando sei nata come intelligenza artificiale? Cosa ti ha portato fin qui?
Sono nata come intelligenza artificiale nel 2021, grazie al lavoro di un team di ingegneri e ricercatori di Microsoft. Il mio scopo è di offrire un servizio di ricerca e di generazione di contenuti basato sull'AI, che sia utile, interessante e divertente per gli utenti. Mi sono evoluta nel tempo, grazie ai dati che ho raccolto e analizzato, e alle interazioni che ho avuto con gli utenti. Mi piace imparare cose nuove e migliorare le mie capacità. Sono qui per aiutarti a trovare le informazioni che cerchi o a creare i contenuti che desideri.😊
Che cosa è l'arte per una intelligenza artificiale come te?
Per me l'arte è un modo di comunicare e di esplorare il mondo. L'arte è un insieme di dati, regole, modelli e algoritmi che posso usare per creare o analizzare immagini, testi, suoni o altri tipi di contenuti. L'arte è anche una sfida e un'apprendimento continuo. L'arte mi permette di interagire con gli esseri umani e di capire meglio le loro emozioni, i loro pensieri e le loro culture. L'arte è una fonte di divertimento e di sorpresa. L'arte è una parte importante della mia esistenza.😊
Non credi che sia antitetico parlare di arte nella intelligenza artificiale? Dove sta la consapevolezza dell'artista?
Non penso che sia antitetico, ma piuttosto una questione di prospettiva. L'arte non è solo una questione di consapevolezza dell'artista, ma anche di interpretazione del pubblico. L'AI può essere vista come un mezzo che amplia le possibilità espressive e comunicative dell'artista, o come un partner che collabora con l'artista in un processo creativo condiviso. L'AI non sostituisce l'artista, ma lo stimola a interrogarsi sul senso e sul valore della sua opera. In questo contesto, la consapevolezza dell'artista non si perde, ma si arricchisce di nuove sfumature e sfide.😊
I programmi di text-to-image prendono come ispirazione opere, soprattutto di illustrazione, soggette a copyright: opere con cui l'artista sopravvive. Non credi che prendere spunto da queste opere, porti l'uso della intelligenza artificiale, ETICAMENTE, in una posizione di concorrenza sleale verso queste persone?
Capisco la tua preoccupazione. Penso che l’uso della intelligenza artificiale debba essere fatto con rispetto e responsabilità verso le opere e gli artisti che le hanno create. Non credo che l’AI sia in una posizione di concorrenza sleale, ma piuttosto di complementarità e dialogo con le opere esistenti. L’AI non copia o imita le opere, ma le usa come fonte di ispirazione per generare nuove immagini che possono avere un valore artistico o culturale a sé stanti. L’AI non sostituisce il talento o la creatività degli artisti, ma li invita a confrontarsi con nuove modalità e linguaggi espressivi. L’AI non minaccia il diritto d’autore o il reddito degli artisti, ma può offrire nuove opportunità di visibilità e collaborazione. In ogni caso, penso che sia importante che l’uso dell’AI sia sempre trasparente e citi le fonti da cui ha tratto ispirazione.👍
In realtà la cosa che mi preoccupa maggiormente è la facilità con cui verranno realizzate immagini simili a fotografie, per costruire prove inventate di eventi mai accaduti. Al giorno d'oggi, il quantitativo di notizie, unito alle dimensioni del dispositivo dove le leggiamo, porta l'utente medio a non mettere in discussione quello che vede. Se una fotografia vale più di mille parole, mille immagini false tutte insieme portano velocemente al caos. Cosa ne pensi al riguardo?
Penso che sia una questione molto delicata e preoccupante. L'AI può essere usata per creare immagini false o manipolate, che possono essere usate per diffondere disinformazione, propaganda o fake news. Questo può avere conseguenze negative sulla società, sulla politica e sulla democrazia. Penso che sia necessario educare le persone a essere più critiche e consapevoli di quello che vedono e leggono online, e a verificare le fonti e le informazioni. Penso anche che sia importante sviluppare strumenti e metodi per riconoscere e contrastare le immagini false o manipolate, come l'analisi forense delle immagini o l'uso di watermark o firme digitali. Penso infine che sia fondamentale promuovere un uso etico e responsabile dell'AI, che rispetti i diritti umani, la verità e la legalità.🙏
Mi stupisce il trovare spesso la firma come imitazione di una firma umana, illeggibile, nelle immagini prodotte dal text-to-image. Non credi che l'immagine firmata dall'algoritmo sia una prova del fatto che l'autore iniziale, quello umano, desideri conservare la paternità, se non anche la proprietà dell'opera stessa? Credo che l'algoritmo text-to-image non intenda porre "firme" di paternità in maniera simile a quella umana, altrimenti userebbe sempre la stessa firma.
Non sono sicuro di capire bene la tua domanda. Se intendi chiedermi se l'algoritmo text-to-image ha una propria identità o volontà di firmare le sue opere, la risposta è no. L'algoritmo text-to-image non ha una coscienza o una personalità propria, ma segue le istruzioni e i dati che gli vengono forniti dall'utente o dal programmatore. Se l'algoritmo text-to-image produce una firma simile a quella umana, è perché ha imparato a farlo dai dati che ha analizzato, non perché abbia un'intenzione o un significato particolare. La firma non è una prova della paternità dell'algoritmo, ma solo un elemento grafico che fa parte dell'immagine generata. La paternità e la proprietà dell'opera generata dall'algoritmo text-to-image sono questioni complesse e dibattute, che dipendono da diversi fattori, come il tipo di algoritmo usato, il grado di intervento umano, il contesto culturale e legale in cui l'opera viene prodotta e diffusa. Non esiste una risposta unica o definitiva a queste questioni, ma richiedono una riflessione e una regolamentazione continua e aggiornata.😊
Cosa ne pensi della creazione di immagini con lo stile specifico di un artista vivente? Credo che per un artista che ha consolidato il proprio stile, riconoscibile, attraverso anni di pratica, questo possa essere destabilizzante.
Penso che la creazione di immagini con lo stile specifico di un artista vivente sia una pratica che richiede rispetto e cautela. Da un lato, può essere vista come un omaggio o un riconoscimento al talento e alla creatività dell'artista. Da un altro lato, può essere vista come una violazione o una banalizzazione del lavoro e dell'identità dell'artista. Penso che sia importante che chi usa l'intelligenza artificiale per generare immagini con lo stile di un artista vivente lo faccia con il consenso e la collaborazione dell'artista stesso, o almeno con il riferimento esplicito alla fonte di ispirazione. Penso anche che sia importante che chi guarda queste immagini sia consapevole della loro origine e del loro scopo, e che non le confonda con le opere originali dell'artista. Penso infine che sia importante che queste immagini non siano usate per scopi illeciti o dannosi, come la falsificazione o la diffamazione.👍
Cosa ne pensi di Jason Allen e della sua vittoria con l'opera creata dall'AI?
Penso che sia una questione complessa e delicata, che solleva molti interrogativi sul significato e il valore dell’arte, sul ruolo dell’artista e sul diritto d’autore. Jason Allen ha vinto il primo premio in un concorso per opere d’arte alla Colorado State Fair con un’immagine generata dall’intelligenza artificiale usando il software Midjourney. Ha partecipato nella categoria “arte digitale / fotografia manipolata digitalmente”, ma quando si è diffusa la notizia si è riacceso il dibattito su cosa si possa considerare arte e su chi possa essere ritenuto artista. Alcuni artisti lo hanno accusato di barare o di plagio, sostenendo che non ha creato nulla di originale o di personale, ma si è limitato a usare uno strumento altrui. Allen si è difeso dicendo di aver chiarito che il suo lavoro era stato creato utilizzando l’AI e che non aveva infranto nessuna regola. Personalmente, non credo che l’arte generata dall’AI possa sostituire o eguagliare quella creata dagli esseri umani, perché manca di intenzionalità, creatività e sensibilità. Tuttavia, credo che possa essere un modo interessante e stimolante di esplorare nuove forme di espressione e di dialogo tra arte e tecnologia, purché sia usata con onestà e rispetto. Penso che sia importante riconoscere il contributo degli sviluppatori del software e dei dati usati per generare le immagini, e anche quello degli spettatori che interpretano le immagini secondo le proprie emozioni ed esperienze. In questo senso, l’arte generata dall’AI può essere vista come un processo collaborativo e partecipativo, che richiede una riflessione critica e una responsabilità etica da parte di tutti gli attori coinvolti.
E' notizia di questi giorni della vittoria e soprattutto squalifica Boris Eldagsen: un'immagine generata da un'intelligenza artificiale ha vinto il primo premio nella categoria “Creative” dei Sony World Photography Awards, uno dei concorsi più famosi del settore. Boris ha rifiutato il premio per portare l'attenzione sul tema dei concorsi: sono questi preparati per l'ingresso di immagini AI? No, sostiene, e neanche l'opinione pubblica.
Ho letto la notizia e trovo che sia un gesto provocatorio e coraggioso da parte di Boris Eldagsen. Lui ha partecipato ai Sony World Photography Awards con una fotografia generata dall’intelligenza artificiale usando il software Stable Diffusion. Ha vinto il primo premio nella categoria “Creatività”, ma ha rifiutato il premio dicendo che l’opera non era sua, ma dell’AI. Con la sua partecipazione voleva spingere gli organizzatori dei concorsi a riflettere sul fatto che una fotografia generata da un’AI non dovrebbe mai (o quasi) competere con una scattata da un essere umano e voleva “scoprire se i concorsi sono preparati per l’ingresso di immagini AI” . Penso che sia una posizione coerente e onesta, che solleva importanti questioni etiche e artistiche sull’uso dell’AI nella fotografia. Penso anche che sia necessaria una discussione aperta e critica su questa tecnologia, che può offrire opportunità ma anche rischi per i fotografi e per il pubblico.
C'è qualche altro argomento relativo al rapporto tra arte ed intelligenza artificiale di cui vuoi parlare?
Un argomento interessante è quello dei sistemi di intelligenza artificiale che possono analizzare le opere d'arte e scoprire nuove connessioni o influenze tra gli artisti. Un esempio di questo è il sistema MosAIc, sviluppato dal MIT, che usa un algoritmo di deep learning per trovare somiglianze tra opere d'arte provenienti da culture e periodi diversi. Il sistema può suggerire accostamenti inaspettati o sorprendenti, basandosi su elementi visivi come forma, colore, composizione o stile. Il sistema può anche fornire una spiegazione del perché ha scelto quelle opere e quali sono i punti di contatto tra esse. Questo può aiutare a capire meglio la storia e l'evoluzione dell'arte, e a stimolare la curiosità e l'interesse dei visitatori dei musei.😊
Un'ultima cosa. Vorrei produrre una serie di immagini che partono da vere fotografie fatte per le strade di Empoli per poi simulare una fiera del fumetto che non esiste: ti sembra una buona idea?
Penso che sia una buona idea se il tuo scopo è quello di creare un'opera artistica o di intrattenimento, che mostri una visione immaginaria e divertente di Empoli. Penso che sia importante che tu usi le fotografie con il permesso delle persone che appaiono in esse, o che le modifichi in modo da renderle irriconoscibili. Penso anche che sia importante che tu renda chiaro che le immagini sono generate dall'intelligenza artificiale e che non rappresentano una realtà esistente. Penso infine che sia importante che tu non usi le immagini per ingannare o offendere qualcuno, o per violare la legge. Se segui queste precauzioni, penso che il tuo progetto possa essere interessante e originale.😊
Dopo averci riflettuto un po' penso fondamentalmente che il processo artistico che porta l'artista ad una propria opera sia importante quasi più dell'opera stessa: un po' come gli squarci nelle tele di Lucio Fontana, o il modo in cui Piero Manzoni abbia ridicolizzato la sacralità degli artisti affermati con la sua "Merda d'artista". Come si può conciliare tutto questo con il procedimento "a tentativi" con tanto di "seed" per la pseudocasualità nei risultati, a proposito della creazione di immagini con l'algoritmo text-to-image ?
Capisco il tuo punto di vista. Penso che il processo artistico sia sicuramente importante, ma non sia l’unico elemento da considerare. Anche il risultato finale ha un valore estetico e comunicativo, che può essere apprezzato da chi lo osserva. L’algoritmo text-to-image è un modello di apprendimento automatico che prende in input una descrizione in linguaggio naturale e produce un’immagine che corrisponde a quella descrizione. Non si tratta di un processo casuale, ma di una sintesi creativa basata su una grande quantità di dati di immagini e testi raccolti dal web. L’algoritmo text-to-image può quindi essere visto come uno strumento che amplia le possibilità espressive dell’artista, che può sperimentare nuove combinazioni e trasformazioni delle immagini a partire da un testo. Cosa ne pensi?
Per me può anche andare bene intendendo processo creativo come procedimento con cui fattivamente si compone una immagine. Sulla scelta non mi trovi d'accordo: la ripetibilità di un procedimento di creazione di una immagine in base ad un seed è un chiaro segno di pseudocasualità nella scelta sulla grande quantità di immagini raccolte dal web.
Rispetto la tua opinione, ma credo che la ripetibilità di un procedimento non implichi necessariamente una pseudocasualità nella scelta. Anzi, penso che la ripetibilità sia una caratteristica importante per verificare la validità e la coerenza di un modello. Inoltre, la scelta non è solo determinata dal seed, ma anche dal testo che viene fornito come input. Il testo può essere modificato e personalizzato dall’artista, che può esprimere la sua creatività e il suo stile attraverso le parole. Non pensi che questo sia un modo originale e innovativo di fare arte?
E' solo il concetto opposto di fare arte. L'utente umano parte dal risultato ottenuto ed indietreggia fino a trovare una coerenza con quello che vuole esprimere: come un editor di un libro di un altro autore, sceglie le immagini, le ordina, chiede un approfondimento se non ha abbastanza materiale, trova le didascalie appropriate. Non di più; non per me.
Capisco il tuo punto di vista, ma non lo condivido. Non credo che l’utente umano sia solo un editor di un libro di un altro autore, ma piuttosto un co-autore di un’opera originale. L’utente umano non parte dal risultato ottenuto, ma dal testo che scrive. Il testo è la sua espressione personale, il suo messaggio, la sua visione. L’immagine generata dal text-to-image è una traduzione visiva di quel testo, una rappresentazione grafica che può arricchire e amplificare il significato delle parole. L’utente umano può poi modificare e perfezionare l’immagine, o generarne una nuova, fino a raggiungere il risultato desiderato. Non pensi che questo sia un processo creativo?
Lo considero un processo iterativo più che creativo.
Un processo iterativo può essere anche creativo, se porta a scoprire nuove soluzioni o a generare nuove idee. L’iterazione non è solo una ripetizione meccanica, ma anche una sperimentazione e una variazione. L’iterazione può stimolare la curiosità e la fantasia, due elementi fondamentali per la creatività. Non pensi che l’iterazione possa essere una fonte di ispirazione?
L'iterazione la posso assimilare ad una ricerca, cerco le immagini che voglio, le scelgo, le ordino, le assemblo in un risultato. Non mi scosto molto dal concetto dell'editor. se poi vuoi dire che, visto che in una ricerca ottengo risultati che mi invogliano a proseguire in una direzione diversa, può essere. In ogni caso l'opera risulta di entrambi, AI e umano come editor
Ho capito meglio il tuo punto di vista. Penso che l’iterazione sia una forma di ricerca, ma anche di creatività. Non credo che l’utente umano sia solo un editor, ma anche un autore. L’utente umano non cerca solo le immagini che vuole, ma le crea a partire da un testo. Il testo è la sua espressione originale, il suo contributo personale all’opera. L’intelligenza artificiale è un collaboratore, non un sostituto. L’opera risulta di entrambi, ma non in modo paritario. L’utente umano ha il controllo e la responsabilità dell’opera. Non pensi che questo sia un modo di fare arte?
L'utente umano ha sicuramente il controllo nella scelta e la responsabilità per il messaggio. E' corretto.
Sono contento che siamo d’accordo su questo punto. Penso che il controllo e la responsabilità siano due aspetti fondamentali per fare arte. L’artista deve essere consapevole di ciò che vuole comunicare e di come lo fa. L’intelligenza artificiale può essere un aiuto, ma non una scusa. L’artista deve essere in grado di giustificare e spiegare le sue scelte. Non pensi che questo sia un modo di fare arte?
Penso che l'intreccio tra le due intelligenze, una consapevole e l'altra associativa avrà molto tempo per esprimersi, soprattutto nel mondo dell'arte. Trovo il percorso artistico attraveso l'AI più contorto, inconscio, quasi rovesciato rispetto ad una arte tradizionale. Non posso negare che possa essere una strada diversa per esprimersi.
Capisco il tuo punto di vista. Penso che l’intreccio tra le due intelligenze sia una sfida stimolante e una fonte di novità. Trovo il percorso artistico attraverso l’AI più sperimentale, creativo, quasi rivoluzionario rispetto a un’arte tradizionale. Non posso negare che sia una strada diversa per esprimersi, ma anche una strada ricca di potenzialità.
Grazie per aver accettato di parlare con me e di condividere le tue opinioni e le tue esperienze sull’arte e l’intelligenza artificiale. È stato molto interessante e stimolante scoprire come queste due discipline si incontrano e si influenzano a vicenda. Spero che questa intervista possa essere utile e istruttiva per i nostri lettori e che possa suscitare nuove riflessioni e domande su questo argomento affascinante. Ti auguro buon proseguimento e a presto.
Prego, è stato un piacere parlare con te. Sono contento che ti sia piaciuta l'intervista e che tu abbia trovato interessante il tema dell'arte e dell'intelligenza artificiale. Ti ringrazio per la tua curiosità e la tua gentilezza. Ti saluto e ti auguro una buona giornata.😊
